I trattamenti più efficaci

per curare i tumori   ginecologici, 

a Milano, Monza e Muggiò

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Carcinoma dell’endometrio (corpo dell’utero)


  • Chi colpisce: soprattutto dopo la menopausa; spesso con obesità, ipertensione, diabete.
  • Causa principale: eccesso di estrogeni.
  • Sintomo cardine: perdite di sangue post-menopausa → visita immediata.
  • Diagnosi: biopsia endometriale + imaging per stadiazione.
  • Cura: chirurgia (isterectomia + linfonodo sentinella); talvolta radio/chemioterapia.
  • Prognosi: ottima negli stadi iniziali.


Carcinoma del collo dell’utero (cervice)



  • Età tipica: 30–45 anni; rischio ↑ se assente screening Pap test.
  • Sintomi: perdite intermestruali o post-coitali.
  • Diagnosi: visita specialistica, biopsia, imaging.
  • Cura:
  • Stadi iniziali in giovani: opzioni conservative (fertility-sparing).
  • Tumori maggiori/metastatici: chirurgia ± chemio/radioterapia (talvolta prima la radio-chemio).
  • Prognosi: migliore se piccolo e senza metastasi.

Colposcopia (secondo livello dopo Pap test anomalo)

  • Come si esegue: visione diretta → acido acetico 5% Lugol (test di Schiller).
  • Normale: colorazione mogano; lesioni: aree avorio.
  • Utilità: guida la biopsia; istologia + Pap + visita definiscono la terapia.
  • Esiti frequenti: infiammazione cronica, metaplasia, HPV, CIN I–III.
  • Nota: lesioni spesso benigne o pre-neoplastiche; trattamenti mirati e poco invasivi.

Carcinoma dell’ovaio


  • Età: 35–65 anni; molte varianti istologiche.
  • Terapia: in genere chirurgia + chemioterapia;
  • Stadio I (limitato all’ovaio): a volte chirurgia sola.
  • Avanzato: spesso chemio neoadiuvante → chirurgia; possibili recidive con seconda linea ± reintervento.
  • Prognosi: buona negli stadi iniziali; più severa se avanzato.
  • Tumori borderline (45–55 anni): entità intermedia (proliferazione con atipie, senza invasione stromale); in genere alta sopravvivenza negli esordi. Valutazione specialistica consigliata.


Carcinoma della vulva



  • Chi colpisce: soprattutto >65 anni, possibili casi più giovani.
  • Sede/segni: grandi/piccole labbra, lesione esterna spesso infetta e sanguinante; massa, cattivo odore, perdite.
  • Diagnosi: ispezione + biopsia; se esteso o linfonodi inguinali aumentati, imaging di stadiazione.
  • Cura: chirurgia della lesione + gestione linfonodi; chemio/radioterapia se metastatico.
  • Prognosi: buona se piccolo e senza metastasi, peggiore se voluminoso/nodale/distanza.


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 I tumori borderline


Seppur i disturbi ginecologici legati ai tumori borderline si presentino, quasi sempre, allo stadio iniziale, è sempre consigliato uno staging chirurgico accurato, considerando fattori protettivi la gravidanza, l'allattamento e l'utilizzo di contraccettivi ormonali.


In linea generale esistono due tipi di forme istologiche, sierose e mucinose: in questo secondo caso è sempre necessaria un’esplorazione accurata del tratto gastroenterico.

Diagnosi e terapia


Quando si affrontano disturbi ginecologici come i tumori borderline, è fondamentale richiedere una visita ginecologica, durante la quale viene effettuata una diagnosi accurata attraverso il marcatore tumorale specifico per l’ovaio, oltre all'ecografia vaginale. In queste circostanze, la diagnostica ecografica, supportata dalla valutazione color Doppler dei flussi vascolari, può portare a esami più dettagliati, come TAC o RMN.


Dopo la diagnosi, si procede con la terapia chirurgica per i pazienti che hanno completato la loro funzione riproduttiva e sono in età climaterica, mentre si opta per una terapia conservativa per coloro che necessitano di preservare la propria capacità riproduttiva.

La prevenzione è fondamentale per il tuo benessere: contatta lo studio per fissare una visita di controllo

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