Le cisti ovariche funzionali

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Le cisti ovariche rappresentano circa il 10/20% di tutta la patologia ginecologica.
Durante l’età fertile, la maggior parte delle masse ovariche è di natura benigna.
Nell’ovaio si possono sviluppare cisti di natura funzionale, e possono insorgere tumori benigni, tumori a basso potenziale di malignità chiamati neoplasie ovariche “border-line”, e tumori maligni.
Le cisti funzionali insorgono per un’anomala risposta dell’ovaio ad uno stimolo ormonale.
Queste cisti sono generalmente uniloculate con un diametro inferiore agli 8 cm.
Nella donna in età fertile, infatti, l’uso del contraccettivo orale riduce il rischio di formazione di queste cisti funzionali.
Le più frequenti cisti funzionali dell’ovaio sono : le cisti follicolari, quelle luteiniche e quelle teco-luteiniche dovute alla iperstimolazione ovarica indotta nelle procedure di fecondazione medico-assistita.
La sintomatologia di queste cisti non è caratteristica; all’inizio del loro sviluppo possono essere asintomatiche fino al raggiungimento di un certo diametro quando possono insorgere dolori nella parte bassa dell’addome, lateralmente.
I dolori possono diventare fastidiosi e intensi quando avviene il fenomeno della sub-torsione o torsione della cisti sul proprio peduncolo; questa evenienza è più probabile con diametri della cisti superiori ai 6 cm.
Con la torsione totale dell’ovaio il dolore è molto intenso, di tipo colico, obbliga la donna ad assumere una postura obbligata (flessa sull’addome, con le gambe addotte) e, talora, a presentarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale.
Le irregolarità del ciclo mestruale sono abbastanza frequenti, con alterazione del normale ritmo mestruale, talora amenorrea(frequente con la cisti luteinica) e/o meno-metrorragie.
La risoluzione spontanea delle cisti funzionali semplici e di piccolo diametro(< 6 cm.) è molto probabile, e può avvenire intorno al 60% dei casi diagnosticati.
La diagnosi clinica di queste cisti funzionali è fatta mediante la visita ginecologica e confermata dall’ecografia transvaginale o addominale.
Esistono degli score ecografici con i quali si stabilisce la probabilità di benignità della cisti.
Utile è la determinazione nel siero dei valori dei marcatori antigenici epiteliali, quali il CA-125 e il Ca-19-9.
La scelta del tipo di trattamento dipende dalla natura della cisti, dal loro volume e dalle caratteristiche ecografiche.
In considerazione della loro risoluzione spontanea, le cisti follicolari uni-loculate senza setti al proprio interno, di volume inferiore ai 6 cm. e con marcatori negativi posso essere sorvegliate nel tempo e controllate con visita e ecografia dopo 4/6 mesi.
Per cisti di maggior diametro con setti plurimi o con piccoli gettoni solidi al proprio interno, anche con marcatore negativo, si consiglia la loro asportazione entro tempi ragionevolmente brevi dalla diagnosi.
Il trattamento della cisti luteinica è sovrapponibile a quello della cisti follicolare, fatto salva la possibilità della risoluzione spontanea.
Nella sindrome da iperstimolazione dell’ovaio(nelle procedure di fecondazione medico-assistita) le cisti ovariche possono essere voluminose(anche 10 cm.) e spesso sono cisti con numerosi setti all’interno.
Alle cisti si associano altri disturbi tipici quali ascite, disprotidemia e squilibrio elettrolitico.
La terapia, in questi casi, deve privilegiare la correzione degli squilibri funzionali d’organo prodotti dalla iperstimolazione. La risoluzione delle cisti seguirà spontaneamente il riequilibrio medico della paziente. 
La risoluzione chirurgica delle cisti funzionali, quando esse persistono nel tempo, avviene attraverso l’esecuzione di una laparoscopia. 
Se la laparoscopia conferma immagini di benignità della cisti ovarica, nella donna giovane che desidera prole si procederà alla semplice enucleazione della cisti conservando la parte sana dell’ovaio.
Nella donna che ha ultimato la propria famiglia, in presenza di cisti voluminose, con setti o gettoni si può procedere, a titolo preventivo alla asportazione totale dell’ovaio e della tuba. Nella donna in perimenopausa la chirurgia laparoscopica può prendere in esame anche l’asportazione bilaterale delle ovaie, con il consenso motivato della paziente.
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I centri d’eccellenza dell’Unità Pelvica


L’obiettivo della Columbus Clinic Center è quello di assicurare un servizio completo e multidisciplinare. Ecco perché la struttura è organizzata nei seguenti centri d’eccellenza: 

• centro di diagnosi e cura del prolasso pelvico e della incontinenza urinaria e fecale
• centro di diagnosi e cura delle fistole retto-uro-genitali 
• centro di diagnosi e cura della Endometriosi genitale e pelvica
• centro di diagnosi precoce e prevenzione dei tumori genitali
• centro per la diagnosi e la cura della menopausa e postmenopausa
• centro per la diagnosi e la cura dei fibromi uterini e delle cisti ovariche

Terapie per la cura dell’endometriosi


Uno degli ambiti coperti dall’esperienza del Dr. Milani è quello relativo alla chirurgia ginecologica, non solo vaginale ma anche addominale. Seppur la prima metodica sia quella prediletta da medici e pazienti grazie al suo apporto indolore e non invasivo, la chirurgia addominale viene comunque utilizzata per affrontare numerose patologie: il tutto avviene mediante l’incisione dell’addome, attraverso un taglio trasversale come il cesareo o con un taglio longitudinale, a seconda del volume dell’utero. La via addominale viene scelta quando è necessario trattare le patologie benigne dell’ovaio e dell’utero, sia in termini conservativi che demolitivi, soprattutto se la patologia presenta dubbi fondati sulla sua natura, mostrandosi come maligna piuttosto che benigna. 

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