Medico specializzato nella cura delle cisti ovariche funzionali a Milano, Monza e Muggiò
Cisti ovariche: sintesi rapida
- Frequenza: ~10–20% della patologia ginecologica; in età fertile per lo più benigne.
- Tipi: cisti funzionali (follicolari, luteiniche, teco-luteiniche), borderline, maligne. Le funzionali derivano da risposta ormonale anomala, di solito uniloculate <8 cm. La pillola ne riduce il rischio.
Sintomi
- Spesso asintomatiche; poi dolore pelvico laterale.
- Torsione (più probabile >6 cm): dolore acuto colico → possibile accesso in PS.
- Ciclo irregolare, amenorrea/meno-metrorragie.
Diagnosi
- Visita ginecologica + ecografia transvaginale/addominale (score di benignità).
- Marker utili: CA-125, CA-19.9.
Gestione
- Osservazione: cisti funzionali semplici, uniloculate <6 cm, marker negativi → controllo a 4–6 mesi (≈60% si risolvono spontaneamente).
- Chirurgia: cisti >6 cm, con setti/gettoni solidi o persistenza → preferibile laparoscopia.
- Donna giovane con desiderio di gravidanza: enucleazione conservando l’ovaio.
- Famiglia completata/perimenopausa o cisti voluminose/complesse: possibile asportazione ovaio+tuba (bilaterale se indicato e condiviso).
Iperstimolazione ovarica (PMA)
- Cisti voluminose e pluriseptate con ascite e squilibri: priorità alla stabilizzazione medica; le cisti regrediscono con il riequilibrio.
Chirurgia Ginecologica: Opzioni Sicure per la Salute Femminile
Uno degli ambiti di specializzazione del Dr. Milani è la chirurgia ginecologica, che comprende non solo procedure vaginali ma anche addominali. Sebbene la chirurgia vaginale sia la preferita sia dai medici che dai pazienti per il suo approccio indolore e minimamente invasivo, la chirurgia addominale rimane una scelta valida per affrontare diverse patologie.
Questa tecnica comporta l'incisione dell'addome, realizzata con un taglio trasversale, come nel caso di un cesareo, o un taglio longitudinale, a seconda delle dimensioni dell'utero. La via addominale è indicata quando si rendono necessarie terapie per patologie benigne dell’ovaio e dell’utero, sia con approcci conservativi che demolitivi, in particolare nei casi in cui sussistano rilevanti dubbi circa la natura della patologia, che potrebbe manifestarsi come maligna piuttosto che benigna.



